Sorta a fine Ottocento, a Varallo, per volontà della Società di Incoraggiamento allo Studio del Disegno e della Società di Conservazione delle Opere d’Arte e dei Monumenti in Valsesia, ha sede nel Palazzo dei musei di Varallo. La Pinacoteca conserva esempi di pittura piemontese e valsesiana dal XV al XX secolo, con particolare attenzione per gli artisti che svolsero la propria opera in stretto legame e in continuo dialogo con le esperienze artistiche che si svilupparono al Sacro Monte. L’attuale allestimento comprende un nutrito nucleo di sculture provenienti dal S. Monte stesso e dalle chiese della Valle, dipinti di Gaudenzio Ferrari e degli allievi tra cui Bernardino Lanino.
Informazioni:
Palazzo dei Musei - https://www.pinacotecadivarallo.it/
Via Pio Franzani 2 - 13019 Varallo (VC)
Telefono: 0163.51424 Fax: 0163.564354
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E' ospitato al secondo piano del Palazzo dei Musei di Varallo. Dal momento della sua inaugurazione nel 1867, il Museo di Storia Naturale Pietro Calderini venne realizzato in tempi relativamente stretti durante i quali le collezioni si arricchirono di doni provenienti non solo dalla Valsesia ma anche al di fuori di essa, a tal punto da essere rappresentate tutte le branche delle scienze e della storia naturale.
Alle collezioni naturalistiche si aggiunsero presto anche altre collezioni di natura umanistica, andando quindi a formarsi una sezione archeologica, etnografica, numismatica, di armi e di autografi.
Il museo, precedente ubicato al primo piano e poi posto dagli anni '60 del Novecento al secondo piano di Palazzo dei Musei, è attualmente chiuso al pubblico, ma è in corso un’attività di studio e di recupero sui preparati che porterà nel 2017 ad una riapertura del Museo. È comunque possibile accedere ad un allestimento provvisorio posto al pian terreno organizzato con l’intento di presentare al visitatore un quadro generale delle collezioni racchiuse all’interno del Museo Calderini.
Informazioni:
Palazzo dei Musei - https://www.pinacotecadivarallo.it/
Via Pio Franzani 2 - 13019 Varallo (VC)
Telefono: 0163.51424 Fax: 0163.564354
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Il Museo è dedicato allo scultore ed Ispettore Onorario della Soprintendenza, Carlo Conti, che nel 1931 con la sua opera “Valsesia Archeologica” già prefigurava un vero e proprio museo archeologico di valle. Ma nonostante gli scavi e gli studi al Monte Fenera, dove si trovano le importanti grotte Ciutarun e Ciota Ciara, solo nel 2007 viene inaugurato il Museo, per un rilancio della divulgazione e dell’informazione e per una ripresa delle attività di ricerca al Monte Fenera e nella valle, in stretto rapporto con Soprintendenza del Piemonte ed Università, in particolare di Ferrara e di Ginevra.
Il percorso espositivo permette di conoscere l’abbondante repertorio di fauna pleistocenica proveniente dalle caverne del Fenera, le eccezionali tracce ossee e materiali della presenza dell’uomo di Neandertal uniche in Piemonte.Il Museo di Borgosesia è perciò una importante struttura per la conoscenza del paleolitico in Piemonte.Con la prima età del Ferro emerge la concentrazione demografica nell’attuale Borgosesia, con gli abitati nella zona dell’Ospedale e le prime tombe nella fascia occidentale della città, a controllo dell’accesso alle importanti risorse minerarie dell’alta valle. Nella seconda età del Ferro eloquenti corredi tombali femminili mostrano la caratterizzazione prima insubre e poi vallesana della popolazione dell’antica “Seso” fino al progressivo inserimento anche giuridico nel mondo romano. Le tombe di via N. Sottile, i resti dell’insediamento e le epigrafi esemplificano bene il vicus di Seso in età romana, collocato lungo un primario itinerario stradale che congiungeva Ivrea a Domodossola ed a Locarno. Completano il percorso museale i reperti delle probabili aree sacre del centro preromano e romano di Borgosesia e le articolate attestazioni medievali dal circondario.
A completamento dell'esposizione si è aggiunta, nel 2012, una mostra permanente di interesse geologico legata alla realtà di un “supervulcano” che nel 2009 è stato riconosciuto dal mondo scientifico dopo le pubblicazioni dei suoi scopritori, i geologi Sinigoi e Quick delle Università di Trieste e di Dallas che da oltre trent'anni percorrono e studiano la Valsesia.
Informazioni:
http://www.museocarloconti.it/
Via Combattenti, 5 13011 Borgosesia (VC) - Tel. 0163 020051
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Orari: martedì e giovedì 10.00-12.30 / 14.00-17.30; sabato 15.00-18.00
Ingresso: gratuito
Ha sede nell'ala orientale della neoclassica Villa Caccia a Romagnano Sesia. In questa suggestiva struttura antonelliana, un tempo sede dell'attività vitivinicola e della “Premiata Fattoria Vinicola dei conti Caccia”, è offerto oggi un viaggio attraverso la storia, le tradizioni e la cultura materiale di Romagnano Sesia e del territorio circostante.
Informazioni:
Romagnano Sesia (NO), Viale Antonelli 3 Tel: 0163.827237 – 3475391441 - 3932776391 Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.museostoricoromagnano.it
Il Museo del Paesaggio di Verbania raccoglie le più importanti collezioni di arte pittorica e scultorea del territorio. Venne fondato da Antonio Massara, nel 1909, con lo scopo di valorizzare le bellezze paesaggistiche del Verbano attraverso l’arte: il nome alla sua fondazione era infatti Museo Storico Artistico del Verbano e delle Valli adiacenti. Attualmente il Museo è un complesso articolato in tre sedi: Palazzo Viani Dugnani e Palazzo Biumi Innocenti, a Pallanza, insieme a Casa Ceretti a Intra. Quindici sale di Palazzo Viani Dugnani, palazzo barocco risalente agli anni tra ‘600 e ‘700, sono dedicate alla Sezione pittura; qui, in un ricchissimo percorso artistico, sono raccolte opere dei più importanti artisti locali, fra cui Daniele Ranzoni, Achille Tominetti, Carlo Fornara e Mario Tozzi. La sezione dedicata alla scultura ospita invece opere di artisti conosciuti a livello internazionale, come Arturo Martini e Paolo Troubetzkoy.
La sezione archeologica comprende corredi tombali provenienti da Ornavasso, che costituiscono il nucleo più importante della sezione, oltre a reperti che testimoniano influenze celtiche e romane, una collezione magnogreca e altri oggetti di provenienza romana ed etrusca.
A Palazzo Biumi-Innocenti, uno degli edifici più antichi della città di Verbania, si trova la sezione dedicata alla religiosità popolare: qui sono raccolti ex-voto realizzati tra il Cinquecento e il Novecento e santini provenienti da tutte le regioni d’Italia e del mondo.
Dal 1995 il museo offre attività didattiche grazie a docenti e artisti volontari; le attività sono rivolte ad adulti e bambini, con quaderni operativi e laboratori manuali.
Attualmente (ottobre 2015) la sede di Palazzo Viani Dugnani è chiusa per restauri: una parte delle opere è visibile nella mostra "LandScapes - Dialoghi intorno alla terra" a Villa Giulia", in corso Zanitello 8 a Pallanza a circa 500 metri dal Museo del Paesaggio.
Informazioni:
www.museodelpaesaggio.it
Il Museo archeologico della pietra ollare del Parco Nazionale Val Grande si trova a Malesco, nel Palazzo Pretorio, e fa parte dell'Ecomuseo della pietra ollare e degli scalpellini.
All'interno del museo la storia dell'uso della pietra ollare si snoda in un'esposizione che coniuga vari aspetti: quello archeologico, quello etnografico e quello geologico.
Il museo è ricco di reperti che, sin dalla preistoria, documentano le progressive capacità di utilizzo delle risorse naturali da parte dell'uomo. Fondamentale era lo sfruttamento dei giacimenti di pietra ollare, che divenne il fulcro della florida economia del territorio; i manufatti in pietra e un considerevole numero di oggetti di pregio e di importazione sottolineano il ruolo attivo della Valle negli antichi circuiti commerciali.
Gli oggetti esposti testimoniano come questo materiale venisse lavorato per ottenere diversi manufatti, utilizzati nei più svariati ambiti, dai piccoli oggetti di uso quotidiano agli elementi architettonici.
Dall'autunno 2013 è visitabile una sezione geologica che, come si legge nel sito del Parco «...illustra le emergenze particolarmente significative della pietra ollare, del marmo e delle rocce carbonatiche, che tracciano le tappe della pietra che "si fa storia". I tematismi vengono trattati sia nelle loro relazioni geoambientali, sia nelle interazioni connesse ai processi di sfruttamento come georisorsa, attraverso immagini e testi a partire dagli elementi geologici per arrivare alle tecniche di utilizzo. Gli inquadramenti geografici e geoambientali introducono gli argomenti di geologia generale con approfondimenti petrografici completati da reperti e campioni litologici.»
Il paese di Sambughetto, in valle Strona, ospita uno dei punti di interesse dell`Ecomuseo del Lago d`Orta e Mottarone: si tratta del Museo Naturalistico, che comprende la sezione geologica "M. Bertolani", nata con l'intento di valorizzare il ricco patrimonio geologico della valle. Il museo si propone di mostrare al pubblico la varietà geologica del territorio, arricchita da numerosi reperti di fauna fossile e dalla presenza di cavità carsiche, fenomeno piuttosto insolito nel Piemonte nord-orientale. La sezione geologica è dedicata a un profondo conoscitore della storia geologica della valle Strona e delle sue rocce: Mario Bertolani, professore presso l'Università di Modena.
Visitando il museo è possibile avere informazioni su minerali e rocce della valle, sulle cave e sulle miniere, completate da notizie relative alle grotte e alle leggende che la loro presenza ha alimentato.
Informazioni:
pietredelcusio.weebly.com/museo-geologico-m-bertolani.html
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